“Nel silenzio della mia casa, sogno le armonie violente dei profumi naturali che m’inebriano…Una volta ero laggiù, nell’odore di una gioia che respiro nel presente”. Così scriveva Paul Gauguin a Parigi nel 1894, qualche mese dopo il suo ritorno da Tahiti, l’isola profumata della Polinesia.
L’universo delle xilografie di Gauguin è caratterizzato da numerosi riferimenti all’acqua, ai fiori, agli spiriti, agli dei e all’erotismo, è narrato anche attraverso le suggestive pagine di “NOA NOA” (che in tahitiano significa pro-fu-mo, il diario idealizzato composto da Paul Gauguin durante il suo primo soggiorno a Tahiti) ed è effettivamente fragrante, affascinante e misterioso, e crea un’atmosfera sovrannaturale fatta di mito, sogno, desiderio e sottile suggestione…dodici anni di disperata e febbrile ricerca di autenticità, di immersioni sempre più profonde nella natura lussureggiante, di sensazioni, visioni, odori e colori ogni volta più puri e accesi; l’approdo definitivo in un Eden talvolta crudele che farà di lui uno dei pittori più grandi di sempre tra quelli che si ispirarono alle Muse d’Oltremare.
“Ella aveva un fiore all’orecchio che ascolta il suo profumo”, questo per descrivere una delle tante donne che posarono per i suoi quadri, “una di quelle donne che diffondono attorno a sé un misto d’odore animale e di profumo di sandalo e tiarè”.
Anche Gabriela Guidetti ne è rimasta affascinata e ne descive le sensazioni olfattive come se fosse seduta anche lei lì, a Tahiti: ” Sulla spiaggia cocente è seduta una giovane donna tahitiana con un fiore bianco appoggiato all’orecchio, una corolla carnosa e dal profumo narcotico che rivela un cuore già innamorato. Fiori candidi e opulenti che si inseguono sui tessuti della gonna rossa e si immergono nella sabbia dorata, fragrante di sole esotico e orizzonti lontani. Capelli neri sulla pelle ambrata, illuminata dalla luce luminosa dei tropici. Un’altra donna siede accanto, avvolta in un sobrio abito rosa, delicato e morbido. Contrasto di forme e colori che si fondono armoniosamente alla profondità della laguna battuta da verdi marosi striati di schiuma fragrante e cremosa.”
Blancheide ha tradotto in profumo TAITUTIARÈ la fragranza del prezioso tiarè, inebriante e voluttuosa, dai sentori esotici e avvolgenti, che sprigiona una nota sensuale e originale, insieme a l’ylang-ylang, la vaniglia del Madagascar e la tuberosa, potenti ed ipnotici: arricchiscono le note di cuore e conducono verso un fondo di ambra, benzoino resinoide e legno di sandalo.
‘Gauguin a Tahiti. Il Paradiso Perduto’ è l’affascinante vicenda di Gauguin sul grande schermo, un docu-film con la partecipazione straordinaria di Adriano Giannini (che appassionatamente legge stralci del diario) e la colonna sonora originale di Remo Anzovino, è un tributo all’artista che rivoluzionò la pittura occidentale seguendo la sua ispirazione primitiva con la sua arte e con la sua stessa vita.
“Verrà un giorno, e presto, in cui mi rifugerò nella foresta in un’isola dell’Oceano a vivere d’arte, seguendo in pace la mia ispirazione. Circondato da una nuova famiglia, lontano da questa lotta europea per il denaro. A Tahiti, nel silenzio delle notti tropicali, potrò ascoltare il ritmo dolce e suadente del mio cuore in armonia con le presenze misteriose che mi circondano. Libero, senza problemi di denaro, potrò amare, cantare, morire”.