Perris Monte Carlo ha arricchito la sua collection Grasse con due nuove creazioni ispirate alle giornate di sole, entrambe a firma di Jean-Claude Ellena cui Gian Luca Perris ha affidato il compito di tradurre la magnificenza della città di Grasse e la nobile arte profumiera in accordi inebrianti. È attorno a due materiali che il profumiere sublima l’incanto della Provenza: la prima fragranza mette in scena la mimosa nel cuore di una partitura floreale, mentre la seconda evidenzia la lavanda (Lavande Romaine) nel contesto di una formula aromatica.
Mimosa Tanneron rende omaggio a questi batuffoli dorati ed iconici del sud della Francia, dove la mimosa apparve nel XIX secolo. Gli inglesi, “dopo averlo scoperto mentre passeggiavano lungo Hyde Park e il suo meraviglioso Crystal Palace”, vollero vedere l’albero sulla Riviera Francese dove trascorrevano l’inverno. “La richiesta era così imponente che le mimose furono piantate sul massiccio del Tanneron. L’assoluta di mimosa fu usata per la prima volta in profumeria negli anni Quaranta, ed è oggi uno dei più prestigiosi materiali naturali nella palette del profumiere”. La sua olfattiva verde-fiorita leggermente poudré ha illuminato fragranze raffinate come Farnesiana (Caron), Coco (Chanel) e Amarige (Givenchy), Champs-Élysées cela un grosso bouquet di fiori raccolti in un vicino giardino; la mimosa di Annick Goutal è nostalgica, come la vista su un parco fiorito attraverso il vetro di una bottiglia di Mitsouko, mentre oggi regala un tocco di soavità alle creazioni più femminili della Profumeria Artistica come il soliflore Mimosa pour Moi de L’Artisan Parfumeur che profuma di foglie tenere e fiori soffici.
In Costa Azzurra esiste una strada che – proprio a causa dei fiori di acacia dealbata (vero nome della mimosa) – prende il nome di Strada della Mimosa. Perché è proprio questa pianta che disegna il panorama tra la famosa stazione balneare di Hyères e Cannes, per poi risalire verso l’interno sul Massif du Tanneron, sino a raggiungere Grasse. Per far contenti gli occhi e il naso, potete visitare coltivazioni e serre, concentrate soprattutto nel Massiccio del Tanneron: una meta anche per le visite alle aziende agricole che alcuni orticoltori “mimosisti” propongono da dicembre a marzo. Se invece volete soddisfare le papille, nel periodo della fioritura il mercato propone prodotti al sapore di mimosa come caramelle, miele e sciroppi.
I fiori della mimosa hanno un’aroma gradevole e molto caratteristico. Mediante estrazione con etere (con una resa dello 0.1-0.75%) è possibile ottenere la concreta, un materiale ceroso dall’odore peculiare che non si avvicina granché a quello dei fiori veri; dalla concreta, tramite estrazione con alcool si ottiene un’assoluta (resa del 20-25%) il cui odore si avvicina molto di più a quello dei fiori rispetto alla concreta e in Europa l’assoluta di mimosa è prodotta quasi esclusivamente nel sud della Francia.
Chiudendo gli occhi, dopo aver spruzzato Mimosa Tanneron sulla pelle, immaginando di percorre la strada della Mimosa, Gabriela Guidetti si è ispirata al suono di un’arpa, perché per lei questo profumo ha il suono “olfattivo” di questo strumento, cristallino e soave. Con una zaffata di Maestrale (Mistral) che proprio a marzo soffia in zona, ha creato il suo dipinto olfattivo per questa fragranza:
“Sulle pendici di declivi inondati da un mare giallo di mimose in fiore, risuonano vibrazioni argentine di un’arpa dorata. Sottili e trasparenti, gli accordi si rincorrono tra le corde pizzicate dal Maestrale che solleva l’essenza limpida delle corolle invernali. Una folata più forte increspa le seta rossa delle corde più grevi e intreccia le armonie che si espandono sonore e cristalline, cavalcano gli alti crinali, si insinuano nei sentieri odorosi e scendono a raccogliere le soavi tracce olfattive che pervadono il territorio di Grasse, per poi risalire di nuovo nell’aria frizzante a sfidare il sole per decidere chi risplende di più.”